Sotto l'albero pacchi pieni di... fotografie!!

Un servizio fotografico per Natale

Natale. Tempo di regali. La speranza è sempre la stessa: accontentare le persone che amiamo. Ma quando manca l’idea giusta, la ricerca può trasformarsi in un vero e proprio incubo.

Basta però un pizzico di fantasia e di originalità e il problema è presto risolto. Un servizio fotografico è un dono speciale che mette d’accordo proprio tutti e si fa apprezzare anche nel tempo. Gratifica chi lo riceve e chi lo fa.
E’ un pezzo della storia di ciascuno raccontato attraverso immagini vive ed emozionanti. Un regalo per i piccoli di casa che diventano protagonisti della scena e per i loro genitori che condividono con loro qualcosa di bello, da ricordare. E certamente anche per i nonni e gli zii più affettuosi, che ad un omaggio improvvisato, preferiranno sempre, con un certo orgoglio, la foto del loro “nipotino”!

La redazione di Tipiace è riuscita ad ottenere in esclusiva un'intervista dalle due più conosciute e accreditate fotografe per bambini: Mirna Boscolo e Gabriella Ci (www.mirnaboscolo.it).
Ecco cosa ci hanno raccontato del loro lavoro, che si svolge fra Torino, dove vivono e dove ha sede lo Studio fotografico, e le numerose trasferte che portano a viaggiare in tutta Italia e non solo.


Quando avete deciso di fare le fotografe?

M: E’ una passione che viene da lontano. Da bambina rimanevo per ore a sfogliare gli album di famiglia, affascinata da volti ed espressioni. Li maneggiavo così spesso da trasformarli in un vero e proprio campo di battaglia. Forse non è stato allora che ho deciso cosa avrei fatto da grande, ma di certo gli scarabocchi e i segni d’usura lasciati qua e là su molte di quelle pagine sono ancora oggi una testimonianza concreta del mio remoto interesse per la fotografia… (ride)
G: A conti fatti, guardando indietro, mi rendo conto che è stata una scelta inevitabile. L’idea mi frullava per la testa da tempo, ma un po’ per le circostanze un po’ per le mille remore iniziali che accompagnano tutti, avevo rimandato la decisione. Un giorno, guardandomi allo specchio, ho sentito che era arrivato il momento di seguire la mia strada, di esprimermi per come volevo. Ed eccomi qui, con un hobby che è diventato una professione.


Cosa significa affermarsi in un settore che sembra essere fatto su misura per l’universo maschile?

Si tratta , in fondo, di un luogo comune, ormai superato. C’è sicuramente da intendersi sul significato da attribuire alla parola “maschile”. Se si fa riferimento al dinamismo insito nel tipo di attività, al tempo cospicuo passato fuori casa, al carico di lavoro decisamente impegnativo, non c’è dubbio che un uomo possa partire in vantaggio, se non altro perché tradizionalmente esonerato dal difficile compito di conciliare la vita professionale con quella privata. Tuttavia, l’essenza femminile, la sensibilità con cui si esprime, la ricerca di un punto di vista “altro”, offrono un contributo unico e insostituibile, divenendo il tratto distintivo di una nuova creatività.


Nell’immaginario tradizionale quello del fotografo è dipinto come un lavoro che premia l’individualità, votato alla più assoluta autonomia operativa. Nell’era dell’immagine digitale si può ancora pensare che sia vero?

Senza dubbio molte cose sono cambiate. E’ naturale che la libertà del fotografo si esprima soprattutto nel momento dello scatto, che a sua volta è il risultato di una visione personalissima con un’impronta non replicabile. Ma la realtà che ruota intorno all’immagine è sempre più articolata e coinvolge una molteplicità di figure professionali. Ci sono prodotti in particolare, come dvd fotografici e calendari, in cui testo e immagini dialogano fra loro, creando atmosfere di forte suggestione e di sicuro impatto emotivo. Per questa ragione ci affidiamo al copywriter Davide M., che, attraverso la scrittura creativa, suggerisce ed evoca nuovi significati portando valore aggiunto all’immagine e al tempo stesso reinterpretandola. Non va infine dimenticata la delicata fase della post-produzione, curata da Alessandro Pi., che, coordinando il lavoro d’equipe, si preoccupa, attento anche al più minuto dettaglio tecnico, di confezionare il prodotto finale con la massima funzionalità e resa estetica.


Quali sono i ricordi più belli e quelli più brutti legati al vostro lavoro?

Domanda ingrata. Difficilissimo, se non impossibile rispondere. Ogni volta è una prima volta. Ogni servizio fotografico porta con sé storie, aneddoti, impressioni e stati d’animo diversi. “Bello” e “brutto” sono termini assoluti, mentre questo mestiere vive di sfumature, di sensazioni nascoste fra le pieghe. Una cosa è certa, non ci si annoia proprio mai!


Esistono fotografi ai quali vi ispirate?

In tutta onestà, no. Sia ben chiaro, non c’è presunzione nelle nostre parole. Semplicemente rifuggiamo dai tentativi di imitazione come da ogni altra forma di condizionamento. Rifarsi, in modo più o meno fedele, a un modello preesistente rischia di limitare il potenziale creativo, a discapito dell’interpretazione personale. Questo non significa che manchi interesse e curiosità verso il lavoro dei “grandi” della fotografia, dai quali è sempre possibile trarre spunto per sviluppare nuovi temi.


Fra i tanti soggetti che fotografate ogni giorno, i bambini occupano una posizione speciale. Qual è il motivo di questa autentica predilezione?

E’ inevitabile. Davanti all’obiettivo sono strepitosi. Non hanno filtri, trasmettono immediatezza. La loro è una spontaneità naturale, impossibile riprodurla. Vincono sempre il confronto con gli adulti. Sono freschi, appassionati. Vivono il servizio come un’occasione autentica di divertimento. Come puoi non farti trascinare dalla loro allegria?


Qualche consiglio per i fotografi in erba?

Siamo già così vecchie?? Che dire? Uno soltanto. Assecondare l’istinto, al di là della tecnica. Osare, sperimentare, tentare l’inconsueto. Non scoraggiarsi di fronte alle prime difficoltà, non accontentarsi dei primi risultati raggiunti. C’è sempre una strada da percorrere davanti a noi, basta non volersi fermare.


Natale 2008…in molti vi chiedono un servizio fotografico per i propri piccoli. La richiesta più originale?

Le ultime tendenze d’arredamento in linea con i dettami dell’interior design parlano chiaro. Si è ormai imposto sulla scena un nuovo modo di concepire la fotografia, di fruirla, di viverla. La fotografia, infatti, diventa essa stessa arredo, declinata in una molteplicità di oggetti e accessori per la casa, spazio fisico e psicologico insieme, a cui chiediamo di rappresentarci come pezzo importante della nostra identità. In questa direzione vanno davvero molte delle richieste che riceviamo: dal quadro da appendere al cubo con seduta o decorativo, dal piano scrivania al tappeto della cameretta, una girandola di invenzioni all’insegna della massima personalizzazione con una spesa, tutto sommato, contenuta.


E la più bizzarra?

Un simpatico signore che, rientrato in Italia dalla Spagna per il battesimo del nipote, ci ha poi invitato in terra iberica, preso da entusiasmo per il nostro lavoro, con la precisa volontà di tappezzare di foto le pareti della sua casa e di rivoluzionare in chiave creativa anche le camerette degli altri rampolli di famiglia. Audace e innovatore, non si può negare!



Voleste contattarle trovate tutti i riferimenti sul loro sito web: www.mirnaboscolo.it

 
 
 

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