Il pandoro è uno dei dolci che più sono amati dalle tavole italiane nel periodo natalizio noto anche come il tipico dolce veronese.

Le sue origini però sono incerte. Alcuni studiosi pensano che il pandoro sia nato nella Repubblica Veneta del '500, quando venivano serviti sulle tavole dei nobili dei dolci di forma conica, ricoperti da foglie d'oro, chiamati appunto "Pan de Oro".

Altri invece lo riconducono propriamente ad una tradizione veronese dove si preparava un antico dolce a forma di stella che i veronesi consumavano appunto a Natale, il “nadalin”. Ma la tesi più concreta è che la preparazione del pandoro derivi dalla tradizione viennese poi importata in Italia.

Fin dal ‘700 ‘800 erano ben note le tecniche di preparazione del “Pan di Vienna”, la cui ricetta è praticamente identica a quella del pandoro, solo che prevedeva più burro rispetto al nostro.

Il dato storico tuttavia certo è che il 14 ottobre del 1894, Domenico Melegatti depositò all’ufficio brevetti un dolce morbido dalla tipica forma conica a stella ad otto punte, opera dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, un pittore impressionista.

Una delle curiosità sul pandoro è che se si prova a farlo artigianalmente, a casa, il gusto non risulta simile a quelli acquistati, il pandoro infatti viene creato sfruttando un aroma detto l’aroma del pandoro utilizzato in tutte le preparazioni sia nei panifici che nelle industrie che producono il famoso dolce.

Viene ovviamente da domandarsi quale fosse il gusto originale del pandoro senza tale aroma, e ci si può domandare anche se gli aromi siano salubri o se vadano ad intaccare la tradizione; fatto sta che il dolce a cui siamo abituati noi contiene all’interno della propria ricetta un aroma e che rimane comunque la libertà di seguire la ricetta tradizionale.

Oggi poi le case di produzione fanno a gara per offrire qualcosa di innovativo e diverso, ed ecco che il pandoro tradizionale si farcisce di creme o gocce di cioccolato, o quant’altro garantisca un criterio di creatività.